Oggi - Lc 1,1-4; 4,14-21 | ||
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Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. |
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«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». | Se ci guardiamo intorno non riusciamo a vedere concretizzata tutta l'istanza di liberazione che Isaia ha annunciato e che Gesù ha proclamato come giunta a compimento. Non sappiamo quando Gesù aprì quel rotolo, quale data fosse per imprimerla nella storia ... quella data non la troveremo mai in un calendario perché, pur essendo nella storia, la trascende: quell'oggi è anche il nostro oggi. |
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a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi |
L'annuncio è molto concreto e immediato, quasi quasi ci spinge a rimboccarci le maniche e darci da fare. Su questa concretezza operativa si trovano convergenze anche con tanti non credenti di buona volontà. La dimensione storica però ha i limiti della contingenza e della provvisorietà. Ci sono prigioni, steccati, malattie e morti che questa nostra società ha realizzato proprio in nome della libertà ... ogni azione umana di liberazione porta con sé questo limite e il rischio di innescare nuove povertà, nuove rivalità, nuove prigioni e nuovi fili spinati. |
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proclamare l’anno di grazia del Signore | L’annuncio del Giubileo – l’anno di grazia – rimette il bisogno di liberazione e ogni azione liberante nella sua verità essenziale: la misericordia di Dio. Nel giubileo la terra tornava a chi ne aveva il diritto, chi era in schiavitù riacquistava la propria vita … ogni aspetto della vita umana e della sua storia tornava a quell’equilibrio che rappresentava il dono di Dio, perché la terra, la vita, la storia appartengono a Dio. Questo ogni cinquant’anni. Gesù, proclama oggi, l’anno di grazia del Signore. |